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Visualizzazione dei post da agosto, 2015

cucina giapponese casalinga estiva: ricette di felicità

Per celebrare questa strana estate che sembra non avere limiti: o spiti a casa, curiosi di cucina giapponese. Per me una doppia felicità! E pranzo jap sia, allora,  ovviamente di impostazione casalinga ed estiva. ...  Ci sarà senz'altro modo di rivedere (e pubblicare, e magari pure ri-fotografare) le singole ricette con più cura se servirà, ma qui nel post arriva tutto insieme. Perché il momento è gioioso e spensierato e foto e ricette sono lievi, buttate lì un po' a caso, come quando si è sopra pensiero e ci si muove leggeri, con moto spontaneo, un po' così, impegnati  solamente a gustare la reciproca compagnia...   e le cose vengono (abbastanza) bene comunque. Se avessi diviso tutte queste ricette in molteplici post avrei vissuto di rendita per un mesetto (!) ma il gusto di veder apparire davanti agli occhi tanti piattini tutti insieme è unico.  E se non lo posso trasmettere con una foto della tavola imbandita recupero il gusto dell'insieme raccogliendo brevemente

vacanza greca farcita di zucchine

Tiziana sta alla finestra e guarda. L'asfalto della strada bianco di sole, i marciapiedi vuoti, le serrande dei negozi abbassate, il tram   solitario  che passa sferragliando nel silenzio, senza nessuno da raccogliere. Lei s i ritira e chiude i vetri. Magari così entra meno caldo... Apre il rubinetto della cucina e lascia scorrere l'acqua per un pochino. Beve  tutto d'un fiato  dal bicchiere appannato, poi lo appoggia nel lavello: è in vacanza, no? Perché occuparsi di lavarlo subito? Asciuga le mani nel grembiule, si siede, sfoglia di nuovo la rivista che conosce a memoria, trova la foto che cercava e chiude gli occhi. Immagina di stare anche lei, come la tipa della réclame, su un'isoletta greca: case bianche e azzurre, mare trasparente, qua e là vasi di fiori, un gatto acciambellato all'ombra, sul fondo le pale di un mulino. La distraggono  dei passi sulle scale. A ppoggia l'orecchio alla porta d'ingresso: sembra che la coppia del piano di sopra sia t

sfogliata di frutta estiva di tutto riposo

Quando le temperature non sono più talmente torride da boccheggiare ma le giornate sono comunque calde e luminose,  ti riconcili con l'estate. A nche se non sei in vacanza. E se per caso devi concentrarti per ragioni varie su ricette invernali, nordiche e complesse ti rendi conto che l'estate è anche un atteggiamento di vita, nel senso che ti permette di cucinare riposando la mente, senza grandi complicazioni, sfruttando con semplicità i sapori intensi e le consistenze polpose dei prodotti di stagione. Così ragiono per forza di calde zuppe e grandi carni, ed intanto tra le mani mi nasce una torta di frutta colorata. Praticamente istantanea: si mette insieme in meno di un quarto d'ora e poi cuoce da sé, in un forno che non è più tabù accendere ma che ancora sprigiona profumi freschi ed allegri. Pasta sfoglia biecamente già pronta, frutta matura che mi sorride dal cassetto del frigo, probabilmente nei meandri dell'inconscio culinario qualche reminiscenza delle recen

insalata di tofu e avocado spontaneamente tricolore

Una volta tanto il blog è lo specchio di quello che succede davvero nella mia vita reale, in senso  mangereccio  intendo: alterno molto frequentemente piatti occidentali a piatti orientali, per la maggior parte di tendenza giapponese, che compaiono davvero sulla mia tavola di tutti i giorni almeno due o tre volte a settimana. Spesso sono ricette che non posto perché già pubblicate oppure perché non ho tempo nemmeno per respirare, ma quasi sempre il motivo è un altro: per me talmente un'abitudine che nemmeno mi rendo conto che agli occhi di altri potrebbero sembrare "esteri" o ad ogni modo degni di nota.  Finisce quindi che non pubblico ricette orientali così come mi sembra inutile raccontare sul blog le preparazioni "normali" più banali, per dire, tipo una pasta condita con zucchine saltate e timo o una bistecca profumata con aglio e rosmarino. Ultimamente però, complice un agosto lavorativo ma dai ritmi rallentati, ho più tempo non solo di fotografare e d

frittata "mancata" di pasta... cronaca di un disastro annunciato!

L'operazione di svuotamento frigo prima di un'assenza di qualche giorno da casa è non solo una sacrosanta abitudine, ma di solito fornisce pure spunti per "arrangiare" piatti un po' casuali ma spesso interessanti. A patto di non avere fretta... Giorni fa invece, con pochissimo tempo e miliardi di cose da ricordare di fare, ho combinato un pasticcio. Non che non mi capiti in cucina, ma di solito si tratta di sbagli rimediabili, che spesso rendono la ricetta comunque pubblicabile. Qui invece non c'è stato scampo... ma s olo ora che sono rientrata dal breve periodo di stacco ho trovato sufficiente serenità per fare outing! La ricetta che avrei voluto pubblicare è quella di una frittata di pasta un po' vezzosa. Ed ho cominciato pure a scriverla per benino, spiegando anche come preparare dall'inizio alcune componenti che in realtà io avevo già pronte in frigo e che ho riciclato.  E fin qui niente di male... se si tiene conto di alcune regole.  Peccato

gnocchi di riso umami... sotto casa

Anche se oggi non ho tanta voglia di cucinare mi è sorto un insopprimibile desiderio di cibo orientale... Strano, eh?!  In sostanza m i è venuta la brillante idea di sviluppare il tema dell' umami   partendo da un "umamissimo" prosciutto cotto per insaporire  degli gnocchi di riso, specialità sufficientemente "orientale" in quanto comune, con alcune differenze, alle culture gastronomiche cinese, giapponese, coreana e thailandese.  E poi, a proposito di Thailandia, ho voglia anche di profumi rinfrescanti un po' di quel genere, tipo, che so, lemon grass oppure coriandolo...  Però fa caldo, sono pigra e sono affamata: non ho nessuna intenzione di preparare gli gnocchi di riso a mano, ne' di rimandare  di una giornata  la soddisfazione di questa improvvisa golosità usando degli gnocchi essiccati (che andrebbero fatti rinvenire molto a lungo in acqua prima della cottura).  Per fortuna abito in un quartiere ad alta mescolanza etnica, così basta girare l&

precisazione:

Per carattere tendo a tenermi in disparte e so che un comportamento simile in rete rema contro la normale volontà di visibilità di un blog che si rispetti: ho ricevuto spesso critiche per questo.
Mi hanno anche fatto notare che non sempre racconto le manifestazioni a cui sono invitata da aziende e che non polemizzo con chi ha utilizzato i miei testi o le mie foto senza citare il mio blog.
Ringrazio con passione chi mi rivolge queste critiche per affetto e chi mi sopporta lo stesso, nonostante non segua i loro consigli!