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Visualizzazione dei post da novembre, 2015

pizzoccheri e amori folli

Mia sorella ed io abbiamo gusti diversi in moltissime cose: lei non si vestirebbe mai come me e viceversa, io non ascolterei con piacere la sua musica preferita e viceversa... Anche in cucina non ci somigliamo per niente: lei non sopporta i formaggi, che io adoro, e a me non fanno impazzire i dolci, che sono una delle sue ragioni di vita, per dire. Tutto così, sempre, fin dalla più tenera infanzia. Tranne che per una cosa... i pizzoccheri! Ecco, quello è un piatto che ci ha sempre unito, nonostante il formaggio. Da quando siamo state svezzate è per entrambe il nostro cibo preferito!  La vera disputa, in questo caso, non è tra me e lei ma tra quale dei due piatti tradizionali che portano il nome di "pizzoccheri" ci piaccia di più.  Perchè ne esistono davvero storicamente due tipi, che in comune hanno solo parte del condimento: i pizzoccheri chiavennaschi, gnocchetti di pane e latte come  questi , e quelli valtellinesi, corte tagliatelle di grano saraceno come  questi altri

il lusso del burro nei ravioli con cipolle

Adoro da sempre qualsiasi tipo di raviolo o pasta o gnocco conditi con il burro fuso! Però  all' MTC di novembre , quello che ruota attorno ai  raieu cu-u tuccu  di Monica e Luca di  Fotocibiamo ,   per accompagnare i ravioli richiesti occorre qualcosa che preveda una cottura lunga, mentre  il burro fuso è un condimento superveloce, anche nella sua versione più nocciola...  Allora penso a quale piatto che contiene tanto burro potrebbe costituire, con la sua cottura prolungata, l'ispirazione per la salsa della sfida. E la risposta è una sola: la zuppa di cipolle, uno dei capisaldi della cucina francese ma soprattutto del Natale della mia famiglia! Mia madre, donna pratica e sempre di corsa, ne aveva per anni abbreviato la preparazione grazie alla pentola a pressione; poi, dopo che l'esplosione dell'infernale marchingegno una volta aveva dipinto di bruno dorato tutto il soffitto della cucina, è tornata al metodo classico. Per decenni ha trascorso il pomeriggio della

un aperitivo italiano con occhi stranieri

Credo tutti conoscano in rete il fenomeno  Ufuud , che da qualche tempo commercializza prodotti gastronomici italiani on line, proponendosi sopr attutto di promuoverli fuori dai confini italiani, dove si raccontano  in questo modo .  Sono stata invitata a creare per loro ricette adatte ad un consumatore straniero, o a chiunque si lasci stuzzicare dall'idea di utilizzare prodotti italiani in modo meno classico del solito, con una visione della cucina aperta all'internazionale. E, mai come questo momento, nulla mi sembra più importante della curiosità aperta verso lo straniero, in cucina e nella vita. Parlando di cibo, ovvio che ognuno, una volta che si trova tra le mani certe (magari sconosciute) squisitezze, impara anche a gustarsele in purezza o a utilizzarle proprio per piatti tradizionali italiani. In quel senso non ci sarebbe stato bisogno di me: nel primo caso è il prodotto stesso a parlare per sé, mentre nel secondo... di nostre ricette classiche è pieno il web, non s

pasta e cavolfiore: amore di famiglia

Sto lavorando un po' sulle lunghe cotture. Invidio molto che può posare direttamente il tegame fra le braci del camino, anche se il piatto di oggi per la verità è forse più probabile sia stato pensato per convivere con il calore di un forno da pane o da pizza... Si tratta infatti della pasta col cavolfiore come si fa in Campania. Che non posso definire "alla napoletana" perché ogni casa partenopea ha la sua variante, di cui nessuna può dirsi assoluta. La mia men che meno, ovviamente... Tra le variazioni sul tema: il formato, la proporzione ed il grado di cottura della pasta; la presenza o meno di pomodori e di quale tipo, se freschi, o se pelati o in salsa; la cipolla al posto dell'aglio; l'utilizzo  di brodo invece dell'acqua ed il suo insaporimento o meno con  prosciutto, lardo e/o formaggio; la presenza di peperoncino e/o pepe; l'aggiunta di prezzemolo; la chiusura o meno di cottura con parmigiano e/o pecorino grattugiato... Potrei continuare anco

il raduno AIFB e la forza di un polpettone allo zenzero

Oggi inizia il raduno nazionale dei blogger iscritti all' AIFB , l'Associazione Italiana Food Blogger, che si ritrovano a Rimini per tre giorni a parlare di cibo, di web e di cultura. Purtroppo senza di me... Non ne sarei stata certo protagonista: ho talmente tante cose da imparare che il mio ruolo si sarebbe limitato prevalentemente a quello di ascoltatrice. Ma mi sarebbe piaciuto, sia per quello che avrei potuto apprendere dai relatori ufficiali come dagli scambi informali, sia per le persone che avrei potuto incontrare, alcune nel frattempo diventate anche amiche nella vita reale, altre molto stimate ma frequentate finora solo virtualmente. L'amarezza prevalente, però, è quella di non essere parte di un evento che credo segnerà la "storia" del web, invitando tutti a riflettere sul senso del fenomeno "food" (a partire dal nome stesso...) per promuovere una diversa consapevolezza dello stare e del fare in rete, soprattutto quando si parla di cib

raviolo ad ossobuco: cosa non si fa per l'MTC!

Ho letto il tema dell'MTC di novembre. Ho aperto il frigo e mi è sembrato naturale proseguire nei miei programmi, adattando la ricetta che avevo già in mente al tema della sfida. Era "giustissima" per i requisiti richiesti. D'altronde niente succede per caso...  Ecco perché, una volta tanto, presento la ricetta in apertura di calendario. Avrò eventualmente tempo poi per una seconda proposta, magari un po' più meditata, ma d'istinto oggi parto così!   Gli ossibuchi sono uno dei rari piatti preparati ogni tanto con buona volontà e piacevolissimi risultati da mia madre. Ne faceva due varianti: una con erbe ed acciughe (che al momento tralasciamo) ed una con pomodoro e limone, ispirata agli ossb ü s in gremolada, classica ricetta lombarda e ticinese. In casa veniva preparata così, ignorando i gesti tecnici dei cucinieri provetti e le sfumature codificate dalla tradizione ufficiale. Il sapore risultava alla fine leggermente diverso da quello "giusto&quo

precisazione:

Per carattere tendo a tenermi in disparte e so che un comportamento simile in rete rema contro la normale volontà di visibilità di un blog che si rispetti: ho ricevuto spesso critiche per questo.
Mi hanno anche fatto notare che non sempre racconto le manifestazioni a cui sono invitata da aziende e che non polemizzo con chi ha utilizzato i miei testi o le mie foto senza citare il mio blog.
Ringrazio con passione chi mi rivolge queste critiche per affetto e chi mi sopporta lo stesso, nonostante non segua i loro consigli!