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Visualizzazione dei post da giugno, 2012

in nome di fiumi e formaggi

Si sa che a tratti soffro di monomanie gastronomiche; ho detto più volte che ho la mamma svizzera; è nota la smodata golosità per il formaggio di almeno tre generazioni della mia famiglia (solo mia sorella di tutta la stirpe ne è stranamente immune). Ora ci si è messo pure il  Consorzio dei Formaggi Svizzeri   ad istigarmi... E' inevitabile che, salvo deviazioni momentanee e del tutto impreviste, un certo tot di post miei in questo periodo finiscano per trattare, appunto, di formaggio... Come prima cosa partirei da quel che rappresenta "il formaggio" per antonomasia, ovvero quello con i buchi che appariva in tutti i cartoni animati della mia infanzia come groviera. E che invece si chiama Emmentaler.  Perché?! Perché in Svizzera, precisamente tra le montagne del Cantone Berna, scorrono due fiumi: uno di nome Kleine (piccola) Emme, che scorre verso sudest e confluisce nella Reuss (leggi r öiss. G li Svizzeri danno spesso nomi femminili ai fiumi, p er chi volesse saperlo

questioni di fondo

Interessante questa puntata di giugno dell' MTC  di Menù Turistico ... per la prima volta l'argomento mi schiaffeggia come in una vera sfida a duello. Sfida non tanto con le magnifiche creazioni degli altri MTC addicted quanto proprio con il piatto in sé... La ricetta delle scaloppine  proposta da Elisa  nasconde infatti un'esca golosa per il mio modo di ragionare in cucina: essere originali ma non nella scelta della carne o nell'abbinamento del suo contorno, bensì nei fondi, ovvero in quegli ingredienti che di solito si considerano "di servizio", quelli che si danno talmente per scontati che a volte nemmeno si fa caso al fatto che in realtà possono costituire la svolta di una ricetta altrimenti un po' consumata. La scaloppina tra l'altro nasce come ricetta veloce, quello che mi serve in un periodo in cui la vita mi tiene un po' lontana dalla cucina e mi spinge a preparare solo dei piatti rapidissimi oppure quelli che vanno da soli, cuocendo ma

con occhi da foodblogger

Nella vita faccio altro e questo blog fino ad ora era sempre stato per me un mondo piccolo, quasi privato,   tenuto volutamente defilato rispetto alla grande visibilità che si suppone dovrebbe avere un blog "come si deve". Cominciano solo ora, dopo circa tre anni, ad apparirmi chiare le motivazioni per cui ho iniziato a raccontare in rete il cibo tramite parole mie, finendo in verità per raccontare me attraverso la cucina. Devo ancora indagare le ragioni per cui questa cosa poi è davvero continuata. Le persone capitavano qui per caso, mi leggevano e quasi sempre passavano oltre. In qualche modo questa mia noncuranza rispetto alla visibilità si è rivelata selettiva perché, conoscendo le regole formali e strategiche per creare appeal ed evitandole accuratamente, il blog ha finito per attrarre solo  persone fondamentalmente interessate ai miei stessi contenuti. Poi, non so come, le cose hanno cominciato a muoversi un po' diversamente. E a prendere anche una sottile veloc

precisazione:

Per carattere tendo a tenermi in disparte e so che un comportamento simile in rete rema contro la normale volontà di visibilità di un blog che si rispetti: ho ricevuto spesso critiche per questo.
Mi hanno anche fatto notare che non sempre racconto le manifestazioni a cui sono invitata da aziende e che non polemizzo con chi ha utilizzato i miei testi o le mie foto senza citare il mio blog.
Ringrazio con passione chi mi rivolge queste critiche per affetto e chi mi sopporta lo stesso, nonostante non segua i loro consigli!