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Visualizzazione dei post da agosto, 2012

apprendere

Questa settimana si ricomincia. Nel senso di rientrare in una routine abbandonata per qualche giorno ma, soprattutto, riprendere in mano le fila di qualcosa che da tempo premeva per cambiare e a cui il periodo di "sospensione dal mondo vero" ha permesso di venire alla luce. Con calma e con chiarezza. Come succede quando non si affrontano le questioni di petto ma le si lascia avvicinare da sole, naturalmente. E succede che, come per magia, le si riesca a riconoscere per quello che veramente sono, sgombrate da tutte le interpretazioni, i fraintendimenti, gli abbellimenti e le paure. Sono semplici cambiamenti, nel piccolo e nel grande la sostanza della vita umana. Il divenire.  E mentre dunque guardo in faccia i cambiamenti che mi aspettano e quelli che sono addirittura già cominciati, la mia cucina inevitabilmente si rifugia nel giapponese. Che per me è casa rassicurante e insieme stimolo ad apprendere il nuovo. "Apprendere" è prendere per sé qualcosa che arriva

un gelato di pesche

Diana adora il gelato e la marmellata. Adora l'estate, il frinire dei grilli la sera, l'abito leggero che le lascia scoperte le braccia. E ancora di più adora le pesche mature ed il rivolo dolce di succo che le cola dal mento quando ne addenta una a grandi morsi. Una bella pesca rossa e gialla, ancora tiepida di sole, appena staccata dal ramo dell'albero del piccolo giardino della madre. Diana adora anche la madre, a dire la verità, che l'ha cresciuta tutta da sola dopo l'abbandono del padre. In quella casetta poco fuori città ereditata dai nonni, con il suo minuscolo orto circondato da fiori ed ombreggiato da due peschi, Diana ha imparato dalla mamma il valore della semplicità, della tenacia, del rispetto e dell'autonomia. Ed ha coltivato pomodori, basilico, rosmarino e uno smisurato amore filiale. Due piccole donne dentro un mondo strano e difficile, a far gelati e marmellate di pesche d'estate sotto il portico della cucina per condividere gesti e sogn

semplice salute?

Gira in rete una raccolta interessantissima, arrivata al quarto appuntamento:  Salutiamoci . Questo mese è ospitata sul blog di  Brii , riguarda le pesche ed apparentemente è solo il gioco di preparare una ricetta "salutare" con l'ingrediente del mese. Mi ha segnalato la raccolta tempo fa   Cobrizo  per il tema da lei ospitato nel mese luglio, quello delle   zucchine . Ora so che questa mia ricetta non è propriamente quello che ci si aspettava... non solo perché non sono riuscita di fatto a preparare un piatto di zucchine in tempo utile e quindi questo post compare in agosto invece che in luglio, ma soprattutto perché personalmente questa prima volta non ho saputo lasciar da parte il mio modo "complesso" di pensare la cucina... Da principio la tentazione è stata quella di un puro esercizio di stile: essere comunque creativa slalomando tra ingredienti permessi e vietati, questi . Così ho preso la mia grossa zucchina dall'orto e ci ho pasticciato attorno.

polpette semi-pubbliche

Chi mai potrebbe ricordarsi del mio  racconto  di una sfida non raccolta di tot estati fa? Ai tempi questo blogghino era ancora nascosto alla pubblica lettura e ricette e pensieri erano scritti solo per me stessa. Mi sono perfino stupita che a qualcuno, dopo l'apertura del blog alla visione esterna, sia pure venuta l'idea di leggersi i miei post a ritroso fino a raggiungere l'inizio di questo percorso, incappare dunque in quel racconto e lasciarvi testimonianza del proprio passaggio. Sono passati tre anni esatti da allora e mi ritrovo nella stessa situazione: festa in giardino a casa di amici, ad ogni invitato viene commissionato un piatto. Grazie al cielo il tempo aiuta le persone e le situazioni ad evolvere, quindi, se dovessimo parlare della ricetta, questa volta non si disquisisce di torte salate ma di polpette. In realtà ognuno sceglie a capacchio suo il momento per fare il punto e tirare le somme di ciò che è passato e presente e futuro. A me non capita quasi mai

città vacanziera, tra mare e monti

Per chi resta in città questi giorni sembrano un po' vacanzieri anche se si continua a lavorare. I ritmi sono più lenti, le persone appaiono un filo più rilassate, il traffico si rivela quasi inesistente, le serate si scoprono lunghe e pigre. Anche se il tempo libero a disposizione è lo stesso di prima in questo periodo mi sento meno pressata dagli impegni quotidiani e, per una strana magia, meno concentrata sui problemi che so si ripresenteranno a settembre, alla ripartenza dell'intero carrozzone, ma che per il momento paiono quasi sospesi in un limbo ovattato che ne attutisce la presenza: per la prossima quindicina di giorni voglio concentrarmi solo su pensieri rilassanti e positivi. Naturalmente nel mio caso chi da subito ne guadagna è la cucina, che si districa tra lavoro e faccende ed altri doveri della giornata ritagliandosi qua e là piccole isole produttive in modo da arrivare alla fine con dei piatti sviluppati "a puntate" e ricomponibili in un momento pro

precisazione:

Per carattere tendo a tenermi in disparte e so che un comportamento simile in rete rema contro la normale volontà di visibilità di un blog che si rispetti: ho ricevuto spesso critiche per questo.
Mi hanno anche fatto notare che non sempre racconto le manifestazioni a cui sono invitata da aziende e che non polemizzo con chi ha utilizzato i miei testi o le mie foto senza citare il mio blog.
Ringrazio con passione chi mi rivolge queste critiche per affetto e chi mi sopporta lo stesso, nonostante non segua i loro consigli!