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Visualizzazione dei post da agosto, 2017

melanzane crude: l'ultima frontiera (giapponese) della golosità

Per terminare in bellezza il mese delle melanzane  avrei avuto nel cassetto un altro paio di ricettine grossomodo "classiche". Ma voglio un finale coi botti, quindi vado a pescare una ricetta inaspettata, di origine giapponese perché nel Mediterraneo mi soffermata più che a sufficienza in questa raccolta: chi ha mai pensato di consumare le melanzane... crude? I Giapponesi, ovviamente, che coltivano le  mizunasu , piccole melanzane con pelle sottile e polpa umida e dolce, da cui il nome, che tradotto significa "melanzane di acqua". Sono una specialità di Kishiwada, Kaizuna, Kumatori e Izumisano, tutte località dell'area di Senshu, nella parte meridionale della prefettura di Osaka. Le si utilizza anche cotte in vari modi, ma "la morte loro" è in insalata, dopo una leggera e breve marinatura ma anche totalmente crude, miscelate a  myoga , delicati germogli di zenzero, e foglie di shiso , una pungente erba locale (erroneamente definita "ba

parmigiana al provolone: verace o no?

Ovviamente in un mese dedicato alla gastronomia delle melanzane  non poteva mancare la parmigiana! Poiché nei miei paraggi familiari potrei rischiare il linciaggio se osassi chiamare "parmiggiana" (che in lingua vuole due g ) qualsiasi proposta che differisse anche solo in un dettaglio dalla tradizione partenopea, premetto che il termine "parmigiana" non si riferisce ne' a Parma ne' a Napoli ne' in specifico alle melanzane o al Parmigiano Reggiano... Come avevo già raccontato  qui , infatti, secondo molti storici il nome risale alle antiche preparazioni composte da strati di ingredienti a fettine accostate tra loro, che prendono l'aspetto de lle liste di legno ( parmae ,  in latino) delle persiane delle finestre; per altri è determinante invece la crosticina superficiale formata dalla gratinatura in forno,  che conferisce al piatto l'aspetto di uno scudo (sempre   parma   in latino). Per quanto riguarda la tradizione napoletana, inoltre,

pasta melanzane e scamorza per coraggiosi del forno

Introduzione breve e foto sommarie perché il piatto è in tavola ed io ho fame! Questa volta la saga delle melanzane  dell'agosto 2017 continua con una ricetta per niente light e forse estiva giusto per qualche ingrediente più che nello svolgimento e nel risultato finale! Ma dove sto fa freschino, accendere il forno non si rivela una tragedia ed il piatto finito è ottimo anche consumato tiepido o a temperatura ambiente, magari insieme ad un vinello bianco ben fresco. E poi qui si fatica, ci vuole pure un pochino di sostanza... Unici accorgimenti: melanzane fresche e scamorza ottima, possibimente quella campana che è molto più morbida ed aromatica di quella che si trova al Nord. E un po' di coraggio ad accendere il forno se il clima è torrido, magari cuocendo la sera (notte) prima per il giorno dopo. E vino buono, e compagnia piacevole, perché non è un piatto da solitari, questo.  Pasta al forno con melanzane e scamorza affumicata per 6 persone: 500 g di

crema multitasking di melanzane e yogurt a ispirazione turca

Ulteriore ricetta, in questo agosto dedicato alle melanzane   quasi per intero , che continua la serie di piatti che vedono protagonista l'ortaggio che ultimamente adoro particolarmente e che assorbe totalmente la mia voglia di cucinare. Questa fa il verso ad infinite versioni di dip mediterranei e mediorientali a base di melanzane ma si tratta di una variante  tutta inventata,  particolarmente cremosa ed aromatica, che per i sapori si ispira un pochino ai sapori della Turchia, a cui sarà dedicata poi tutta una cena in chiave turco-fusion che segue questa portata. Lo yogurt turco esiste in differenti consistenze e "grassezze", a seconda di come deve essere impiegato in cucina o consumato a crudo. Lo si trova nei negozi di alimentari e nelle macellerie turche ma è sostituibile con yogurt greco oppure con  yogurt italiano colato, a cui si può aggiungere un pochino di panna per avvicinarsi alla piena cremosità di quello originale. Questa crema è perfetta per intinge

beignet d'aubergine... perchè dirlo in francese fa più figo!

Per riprendere il filone delle melanzane  mi sposto in Francia. La ricetta che segue era destinata al progetto agostano che oramai penso nemmeno parta più, ma non me ne faccio un cruccio più di tanto, ad essere onesta...  L'importante è che qui dentro si continui a sperimentare, a curiosare in giro, a cucinare divertendosi e, non da ultimo, a mangiare bene! La ricetta, dunque, resta legata al mood francese che respiravo qualche tempo fa, mentre scrivevo per il numero di agosto di A Tavola (reperibile in edicola o qui ) un servizio sulle basi della cucina dei nostri cugini d'oltralpe. S o che con le melanzane in ambito francese ci si poteva aspettare una ratatouille, ma di cucina classica avevo già parlato fin troppo sulla rivista, mentre qui nel blog ne avevo già pubblicato  questa versione ,  così ho preferito puntare su una tradizione francese diversa. Ortaggio di piena estate per tutti i Paesi che condividono il nostro stesso clima, la melanzana è protagonista di mo

udon agli spinaci per voglia (estiva) di Giappone

Piccola intrusione di mood orientale, in questo mese che avrebbe dovuto esser dedicato a tutt'altro e che invece, e lo si vedrà più avanti, se non si smuove qualcosa manterrà la via tutta in discesa (!!!) delle melanzane. Ma oggi qui volevo un piatto superveloce e relativamente fresco, e soprattutto definitivamente orientaale nel mood. Quindi niente altro che udon, spinaci e miso. Gli udon sono quegli spaghettoni grossi giapponesi che tanto somigliano ai pici toscani, e che si fanno anche nello stesso modo, tranne che nel Giappone tradizionale l'impasto veniva lavorato con i piedi invece che con le mani. Per partire con degli udon freschi  basta guardare  qui   e farseli da sè, oppure andare a vivere in Giappone (!) ed acquistarli nel pastificio artigianale sotto casa.  Se invece si ha, come oggi, solo voglia di cucinare velocemente e godersi poi al meglio un buon piatto alla moda nipponica senza troppe complicazioni, si possono usare gli udon freschi confezionati sottov

torta di melanzane al limone per prendere tempo

Il progetto gastronomico di cui parlavo la volta scorsa  stenta a decollare. Non per mia mancanza (io sono pronta da aprile!) ma per complessità tecniche altrui per me del tutto oscure, che spero si sbroglino presto. I tempi saranno dunque un filo più lunghi, d'altro canto meglio aspettare un pochino per partire ma poi proseguire il percorso nel migliore dei modi e senza altri ingarbugliamenti. Un po' mi dispiace perché sono finalmente rientrata nel mood cucinifero e, nonostante il tempo sia purtroppo sempre pochissimo, mi sarebbe piaciuto cavalcare l'onda e ri-lanciarmi tra blog e fornelli accompagnata dall'entusiasmo per questa nuova avventura culinaria. Ed avrei pure preferito che il progetto decollasse in un momento non così sfiancante dal punto di vista climatico da far apparire l'accensione di forni e fornelli quasi come una tortura. Ma non sono certo queste quisquilie a fermarmi... Con la speranza che il prossimo post sia quello di partenza, mi prendo

precisazione:

Per carattere tendo a tenermi in disparte e so che un comportamento simile in rete rema contro la normale volontà di visibilità di un blog che si rispetti: ho ricevuto spesso critiche per questo.
Mi hanno anche fatto notare che non sempre racconto le manifestazioni a cui sono invitata da aziende e che non polemizzo con chi ha utilizzato i miei testi o le mie foto senza citare il mio blog.
Ringrazio con passione chi mi rivolge queste critiche per affetto e chi mi sopporta lo stesso, nonostante non segua i loro consigli!