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Visualizzazione dei post da 2012

il bene nascosto

Questo ultimo mese è stato un vortice, ancora più di tutti i mesi precedenti. Si è fagocitato il mio tempo e le mie energie con tale voracità da non lasciarmi nemmeno capire che intanto è arrivata pure la fine dell'anno. Mi è rimasto il fiatone per tutte le corse fatte, gli spaventi presi, i problemi affrontati... e ciò nonostante so di aver lasciato un milione di faccende incompiute. E questo stranissimo e complicato anno si chiude con la consapevolezza che la cosa non è affatto importante. Per quanto riguarda il blog ho davvero pubblicato poco. Da una parte è un peccato avere l'archivio stipato di ricette, riflessioni, storie, spunti e fotografie che premono per uscire con una continuità che non mi sono potuta permettere, dall'altro so benissimo che tanto io sono fatta così: fino a che il computer non scoppia so che continuerò ad accumulare. So che prima o poi verranno tempi sufficientemente dilatati da lasciare respiro anche alla pubblicazione. Non li posso prevede

Claudia Roden

Buffo come due persone che non si sono mai incontrate scoprano di avere una tale passione in comune che nel condividerla costituiscono una sorta di "sorellanza": collaborano per settimane ad un progetto che le entusiasma in pari misura, superano ogni avversità per non mancare agli appuntamenti e finiscono in pratica per passare la viglia di Natale insieme. Il tutto sul web. Senza mai essersi viste. Senza nemmeno conoscere l'una dell'altra "dettagli" come età, professione, luogo di residenza, stile di vita... Questo post a quattro mani è nato dall'amore viscerale che sia Acquaviva che Edith Pilaff , due blogger per caso, nella vita due malate di cucina, provano nei confronti dello stile narrativo, della profondità della ricerca, dell'accuratezza delle ricette di Claudia Roden. E prima di qualsiasi altra considerazione si parte con un'indispensabile biografia, perché quello che lega entrambe noi a questa straordinaria autrice è la sua assoluta c

Napoli mi insegna

A Napoli un'altra volta. Inevitabilmente... Un paio di giorni in quella città quando l'anno si avvicina alla conclusione sono diventati una specie di rito salvifico. Anche se ci sono stata da qualche settimana, quando il clima natalizio era ancora solo in preparazione, mi sono resa conto che scenografie e decorazioni a tema non c'entrano. Ogni volta che mi capita di vivere Napoli sento che è la città in se per me in qualche modo consolatoria. Come una specie di Avvento privato. Non so come, per me Napoli rappresenta sempre un'esperienza anche spirituale, che mi avvicina alle cose buone e calde, alla bellezza del piccolissimo, alla forza d'animo della sopravvivenza a tutti i costi, alla speranza che tutta la fatica del vivere in realtà abbia davvero uno scopo e che  il mistero di questa fatica apparentemente vana faccia parte del gioco. Forse perché Napoli è ai miei occhi è città maestra di svelamenti, che sorprende con finestre che regalano affacci imprevedibi

progetto di pere

La giovane donna alla guida della vecchia station wagon è evidentemente distratta e si volta spesso a guardare la griglia verticale che separa il bagagliaio dall'abitacolo. Forse ha lasciato il cane dal veterinario ed è preoccupata per lui. Sul sedile posteriore un seggiolino da bambini. Forse per sbrigare questo impegno ha dovuto affidare suo figlio piccolo a qualcuno di cui non si fida completamente ed ha fretta di tornare a casa. La signora anziana sul marciapiede è evidentemente distratta: legge da vicino un cartellone pubblicitario e parlotta tra sé. Indossa un cappello di feltro bordeaux di foggia vintage e cammina a piccoli passi, reggendo con una mano la sporta della spesa ed appoggiandosi con l'altra al bastone. Nonostante il cappotto color cammello le stia largo ha un bel taglio, leggermente retrò. Si capisce che è sempre stata una signora di classe e anche in età avanzata ha conservato un'eleganza innata. La signora anziana scende sulle strisce pedonali nel m

bruscitt varesotti dentro arancine palermitane

L' MTC di novembre 2012  vuole un piatto di   arancine , le mitiche crocchette di riso alla palermitana. Di questa scelta bisogna ringraziare Roberta del blog  Pupaccena , che ha osato finalmente proporre di nuovo per l'MTC una ricetta fritta nonostante non sia nella blogsfera una delle tecniche di cottura più amate. Ma, diciamocelo onestamente: come si potrebbe non adorare le sue arancine?! E poi...  semel in anno ... La fantasia qua deve subito correre al galoppo, perché le   " arancine classiche ", con le loro belle basi di partenza palermitane, qui erano già state prodotte ancora in epoca non sospetta, quando manco esisteva l'MTC (... pare impossibile, vero?!). Eviterei dunque di ripetere una ricetta già pubblicata, anche se un approfondimento su alcune differenze nella tecnica di preparazione tra famiglie palermitane potrebbe essere interessante... Ma io non sono abbastanza siciliana per entrare davvero nel merito, e poi la vera riflessione per me credo

ma perché gnocchi San Giulio?!

Un prodotto di stagione italiano le patate dolci o batatas , più famose con il nome di "patate americane"? Ebbene sì. Coltivate anche in Lazio e nel Salento, quelle che trovo più facilmente nella mia zona vengono dal Veneto e sono a pasta bianca, ma sapore e consistenza non cambiano se si utilizzano quelle arancioni. Di solito la stagione di raccolta è tra settembre e ottobre ma le patate americane si conservano in casa, in luogo buio ed areato che non sia il frigo, anche per un paio di mesi. Dunque mi ritrovo ora sul tavolo un bel mucchietto di patate americane di Anguillara e la prima tentazione è quella di farne degli gnocchi, di cui sono golosissima. Subito dopo penso, quasi inevitabilmente, che degli gnocchi intrinsecamente dolci sono perfetti con il condimento "di San Giulio"... E a questo punto mi rendo conto che serve una premessa: ancora non avevo vent'anni, ancora non sapevo di zucchero spezie e formaggio come abbinamento di gusto rinascimentale ,

precisazione:

Per carattere tendo a tenermi in disparte e so che un comportamento simile in rete rema contro la normale volontà di visibilità di un blog che si rispetti: ho ricevuto spesso critiche per questo.
Mi hanno anche fatto notare che non sempre racconto le manifestazioni a cui sono invitata da aziende e che non polemizzo con chi ha utilizzato i miei testi o le mie foto senza citare il mio blog.
Ringrazio con passione chi mi rivolge queste critiche per affetto e chi mi sopporta lo stesso, nonostante non segua i loro consigli!